Canali Minisiti ECM

Diminuita in sei mesi l'assunzione del 30% di Vitamina D

Endocrinologia Redazione DottNet | 30/04/2020 14:22

Per il Gioseg sono necessarie strategie nazionali contro la carenza

Sono necessarie strategie nazionali di prevenzione della carenza di vitamina D, anche perché, secondo dati Aifa, negli ultimi sei mesi gli italiani hanno ridotto il consumo di vitamina D del 30%. A dirlo è il Gioseg, il Gruppo di studio sull'osteoporosi da glucorticoidi e sull'endocrinologia scheletrica che ha pubblicato il documento aggiornato al 2020 "La vitamina d: un ormone essenziale per la salute scheletrica" che raccoglie e rilancia il parere dei principali esperti nazionali ed internazionali.

"Che la vitamina D sia un ormone fondamentale per la salute delle ossa è noto già da molto tempo - spiega Andrea Giustina, presidente del Gioseg e primario dell'Unità di endocrinologia dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano -tuttavia, tutta questa attenzione mediatica non fa altro che confermare la continua crescita dell'ampio interesse scientifico per la vitamina D. I dati ci dicono che soprattutto negli anziani, ma non solo, è presente un'ampia e diffusa carenza di vitamina D, che configura una condizione di crescente rilievo clinico". Il documento ha l'obiettivo di fornire agli stakeholder della salute una nuova riflessione, basata sulle emergenti evidenze dell'ipovitaminosi D sia nel trattamento della fragilità scheletrica che nella medicina clinica. La carenza di Vitamina D nella popolazione, spiegano gli studiosi, è sostanzialmente dovuta a due motivi: lo stile di vita sedentario (peggiorato durante la quarantena per il Covid-19) che ha limitato la possibilità di stare all'aria aperta e l'alimentazione, che anche con diete particolarmente attente, arriva ad impattare solo per il 20% del fabbisogno di Vitamina D.

pubblicità

"A questo proposito - spiega il Professor Andrea Giustina- credo sia utile citare il cosiddetto 'paradosso scandinavo' cioè quel fenomeno epidemiologico che vede una inattesa maggiore prevalenza di ipovitaminosi D nei Paesi del bacino del Mediterraneo rispetto ai Paesi del Nord Europa, nei quali è stata per tempo intrapresa una politica di fortificazione degli alimenti con vitamina D, basata sulla consapevolezza dell'inefficienza dell'irraggiamento solare". Dal punto di vista dei dosaggi, una revisione ha chiarito come per ottenere adeguati livelli di vitamina D nei bambini e adolescenti sia raccomandabile un supplemento giornaliero di-600 Ui (400Ui nel primo anno di vita). Negli anziani, in cui vi è elevata prevalenza di ipovitaminosi D è raccomandabile un'assunzione giornaliera di almeno 800 UI associata, come nei bambini, ad una adeguata assunzione di calcio.

Commenti

I Correlati

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Ogni fase porta con sé un insieme unico di esperienze e cambiamenti fisiologici. Tuttavia, una costante accomuna molte di queste fasi: la suscettibilità della donna allo stato infiammatorio e al dolore

Approccio Integrato alla Comprensione e alla Gestione della Medicina di Precisione

La Federazione dei medici internisti ospedalieri partecipa alla Conferenza Internazionale: THE FOREST CITY - Soluzioni basate sulla Natura per un futuro sostenibile organizzata dall’Arma dei Carabinieri

Ti potrebbero interessare

Protocollo di sperimentazione SIOOT con l’Università Cattolica di Roma per confermare l’efficacia dell’ozonoterapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti

Obesità, diabete, malattie della tiroide, infertilità, osteoporosi. Problemi di salute molto diffusi che hanno un comune denominatore: le alterazioni ormonali

Applicata un'innovativa procedura per via endoscopica che consente l'asportazione della tiroide dall'interno della bocca, attraverso piccole incisioni praticate sotto il labbro inferiore

Sono i risultati positivi di un’analisi di efficacia ad interim pianificata dello studio Dreamm-7, appena diffusi da Gsk, che valuta belantamab mafodotin come trattamento di seconda linea per il mieloma multiplo recidivante o refrattario

Ultime News

Per la prima volta è stata somministrata in entrambe le orecchie, e ciò ha permesso ai bambini di determinare la posizione dalla quale provengono i suoni

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui

Oms, un morto per aviaria in Messico

Infettivologia | Redazione DottNet | 06/06/2024 12:31

Non legato a casi Usa, primo caso umano da A/H5N2, tre i focolai

È il risultato di un team della Queen Mary University of London reso noto su Nature Mental Health